La percezione del tempo varia con il variare dell’età ed un esempio su tutti lo offre l’estate: mentre le estati della nostra infanzia sembravano durare per sempre, gli stessi tre mesi ora sembrano volare via in un batter d'occhio.
Nella ricerca è stato sottoposto un test a tre gruppi di persone (età 4-5 anni; età 9-10 anni e 18 anni e oltre) e l’interpretazione del risultato ha previsto il necessario apporto di concetti, come l’euristica, introdotti dalle scienze cognitive e comportamentali perché il cervello non ha né un orologio centrale affidabile né una mappatura sensoriale diretta legata al concetto di “durata”. Leggendo l’articolo è possibile poi comprendere le “strutture” che determinano la differenza di percezione del tempo tra bambini in età prescolare e quelli. in età scolare perché è solo all'età di circa 6-10 anni, i bambini imparano il concetto di "tempo assoluto".
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